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ogni biografia

sta sempre in fuori-campo,

nulla vale a rappresentarla se non l'opera

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è nato a Locarno

il 12 marzo 1950

di madre genovese e di padre basilese




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mail :akestenholz@alephfilm.ch

T + 41 91 646 95 5 4

C + 41 76693 11 15

skypeame : akestenholz

:: press | news I

minidocumentario d'arte

quel che della materia transita nel tempo

e quel che del pigmento si fa corpo

Ambrogio Lorenzetti. I colori del tempo, 2023


I in lavorazione I

alla riscoperta di un capolavoro del trecento

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I scheda I

videodiario

quel che del dipinto si fa corpo

e quel che dei luoghi diviene ricordo

AC Pinxit. Viaggio in quattro opere, 2021


nel Bicentenario di Antonio Ciseri

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I scheda I

video musicale transmediale

quel che della scultura diviene incorporeo

e quel che dei luoghi diviene teatro

Vincenzo Vela. Il sogno della materia, 2020


progetto transmediale

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videomemoria

quel che del passato si rivela al presente

e quel che del presente si fa memoria

Masseria Cuntitt, 2018


I scheda I

istanti e stagioni di un sito

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I scheda I

documentario musicale

quel che del disegno si fa monumento

e quel che del volume trasmuta in melodia

Alter Aut Sforzesca, 2015


omaggio a Giovanni e Domenico Fontana

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documentario d’arte



Alias Pellegrino Tibaldi, 2015


le due anime del Cinquecento

dal Ceresio all’Escorial di Filippo II di Spagna

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I scheda I

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ibridazione videografica

quel che della figura dipinta si fa corpo

e quel che della luce si adombra nel canto

Segantiniana. Il Ciclo del Nirvana, 2010


I scheda I

omaggio a Giovanni Segantini

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videoevocazione

quel che giace fuori dallo sguardo degli uomini

e quel che ritorna in nuova luce

Villa Saluzzo Serra. La latenza del visibile, 2008


I scheda I

il sonno di un museo

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documentario di creazione

quel che dell’architettura si fa mediazione


Domenico Fontana: ingegnere, architetto, 2007


I scheda I

verso un videolinguaggio installatorio

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documentario d’arte



Wilfried Moser, 2006


I scheda I

le scale del gesto pittorico

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documentario musicale

quel che nell’ascolto si fa visione

e quel che del patrimonio si tramuta in musica

Mosaici di Piazza Armerina, 2005


I scheda I

la resurrezione musicale delle figure

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documentario d’arte

quel che dell’opera tende allo stile

e quel che progetto diviene monumento

Carlo Maderno: l’emergenza del Barocco, 2004


I scheda I

dell’infinito rincorrersi delle forme

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documentario di creazione

quel che del luogo si fa personaggio

e quel che del dato si impone allo sguardo

Le geometrie della luce, 2002


Ischeda I

per una lettura di Livio Vacchini

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documentario

quel che dell’opera di dà come processo

e quel che del corpo rimane come traccia

Camesi: il teatro dei segni, 1997


Ischeda I

l’artista come operatore poetico

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ibridazione ideografica

quel che rinasce dall’enigma dipinto

e quel che la musica rende visibile

L’isola dei morti, 1996


I scheda I

verso una dimensione installatoria

omaggio a Arnold Böcklin

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finzione documentaristica

quel che dell’immobile si anima

e quel che sta celato in ciò che si vede

Estatico Barocco, 1994


I scheda I

dentro lo spazio virtuale

dellasacra rappresentazione

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saggio sul fuori-campo

quel che deborda dallo schermo sui quattro lati

e quel che sta nascosto dietro lo specchio

La toilette de Vénus, 1988


I scheda I

tableau vivant

omaggio a Peter Paul Rubens

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VIDEOINSTALLAZIONI

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Vincenzo Vela: il sogno della materia, 2021

I videoinstallazione musicale multicanale I

Monumento Castelgrande, 2004 | videoambiente |

Video Delay, 2003 | installazione interattiva |

La dimensione delle cose, 2001 | videoinstallazione |

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Adriano Kestenholz ha studiato cinema all’Università di Parigi VIII e Storia dell'Arte all'Ecoledes Hautes Etudes en Sciences Sociales a Parigi. Vive ad Ascona in Svizzera italiana. Dal 1987 è attivo come regista e produttore indipendente soprattutto nel campo dei film e video sull’arte effettuando regolari incursioni anche nel campo delle installazioni video. I suoi lavori sull'arte sono stati presentati in numerosi musei e festival internazionali (Asolo, Atene, Barcellona, Bruxelles, Clérmont-Ferrand, Essen, Hérouville Saint-Clair, Houston, Lisbona, Locarno, Merano, Milano, Monaco, Montréal, Norimberga, Parigi, Roma, Salerno, Salonicco, Trento, Torino). Ha realizzato diversi film in coproduzione con la RSI Radiotelevisione svizzera: "La mano senza volto" (1989), "Estatico Barocco" (1994), "Camesi : il teatro dei segni" (1997), "Livio Vacchini : la palestra polivalente di Losone" (2001, "Le geometrie della luce" (2002), "Carlo Maderno : l'emergenza del barocco" (2004), "Mosaici di Piazza Armerina (2005); "Domenico Fontana : ingegnere, architetto, urbanista" (2007), "Segantiniana"(2010), "Alias Pellegrino Tibaldi: le due anime del Cinquecento (2015) e "Vincenzo Vela.Il sogno della materia" (2020). Tra i suoi numerosi lavori sull'arte si possono inoltre ricordare: "La Toilette de Vénus" (1988), "FélixVallotton" (1988), "Albert Anker" (1989), "Adolfo Feragutti-Visconti" (1991), "René Auberjonois" (1992), "L’isola dei morti" (1996), "CasparWolf: le straordinarie vedute delle alpi" (1997), "La collezione" (1998), Edoardo Berta (2000), "Morphing" (2000), "Luigi Rossi: tra realtà e simbolo" (2000), "Video monitor 6" (2000), "Le sombres de Camille Claudel"(2002), "Il sogno delle figure : omaggio a Emilio Tadini" (2005),"Wilfrid Moser: Treppen" (2006), "Villa Saluzzo Serra: la latenza del visibile" (2008), "Alter Aut Sforzesca" (2015); "Masseria Cuntitt Videomemoria" (2018); "AC Pinxit; viaggio in quattro opere" (2021) e "Ambrogio Lorenzetti: i colori del tempo" (2023). Ha realizzato lavori pubblicitari e promozionali. Ha tenuto corsi di videocreazione al CISA - Conservatorio di Scienze Audiovisive, Lugano. È stato Fellow in visual arts presso "The Bogliasco Foundation  Centro Studi Ligure per le Arti e le Lettere". Per le edizioni Pagine d'Arte ha curato un'antologia di scritti di Jean Louis Schefer, scrittore, filosofo e teorico del cinema, dal titolo “Prologhi & florilegio”. Come saggista ha collaborato a riviste e a cataloghi d’esposizione con articoli sulla fotografia, sulla pittura, sul cinema e sulle problematiche dell’immagine digitale. Per il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona ha curato le mostre "Videoderive dell'Arte" (2008), "Videoderive dell'Arte_2" (2009) e "Videoderive dell'Arte_3" (2011). È membro dell' AICA Associazione Internazionale dei Critici d'Arte e Presidente dell'AFAT Associazione Film Audiovisivi Ticino.

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